martedì 27 luglio 2010

Il dramma della valigia


Questo mese ho fatto ben tre weekend al mare (evviva!). Ogni weekend, però, sono riuscita a dimenticarmi qualcosa di fondamentale come spazzolino, pigiama, asciugamano...
Adesso che sto per partire di nuovo, stavolta per un periodo di tempo più lungo, ho tentato di fare una bella lista efficiente della roba da portarmi via.
Fino a spazzolinodadentichiavisoldicellularecaricatorecremasolare ancora ci siamo (a parte che già con librodistudiolibridisvagoguidaturistica la valigia rischia il collasso gravitazionale), il vero dramma arriva alla fase "vestiti".
I vestiti devono essere adatti alle attività che si svolgeranno (copricostume e vestiti carini per la sera), pratici (pantaloncini e magliette/canottiere), abbinabili (il marrone con il nero non mi convince allora prendo quell'altro, ma allora devo portare via un altro paio di scarpe, ma non ci stannno...ecc, ecc.), adatti ad eventuali problemi climatici (vado al mare, ma magari fa freschino, quindi metto un maglione, poi ci sono le zanzare quindi forse sono meglio i jeans, poi magari piove per cui mi porto impermeabile, ombrello e arca di noè -ah, no, l'arca di noè non è un vestito), imprevisti (mettiamo in valigia questo abito da cocktail se per caso il presidente Obama dovesse invitarmi improvvisamente ad un party), eccetera, eccetera, il tutto lasciando un minimo di spazio per lo shopping.
In pratica l'unica soluzione logica sarebbe attivare un varco dimensionale e stipare nel mio mini trolley l'armadio.
Se qualcuno ha soluzioni migliori me le dica per favore.

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