venerdì 10 settembre 2010

True vs. Poser


Da un po'mi tormenta la questione del conflitto fra true e poser.
Piccolo vocabolario (sassamai):
True: persona che segue uno stile per davvero davverino adottando oltre ai vestiti anche il corrispettivo stile di vita
Poser: persona che segue uno stile solo per moda, ovvero adotta l'abbigliamento tipico MA non adotta il corrispettivo stile di vita. Chi usa questo termine di solito lo usa in senso dispregiativo.

Esempio: il poser metal, uno degli esemplari di poser più deprecati.
La comunità metal si basa su una conoscenza quasi maniacale della musica metal. Chi non ascolta metal pure vestendosi come tale è considerato un poser, e fin qui ha anche abbastanza senso, visto che l'abbigliamento metal prevede un grande uso di magliette di gruppi musicali. Però, a seconda dei casi, è cosiderato un poser anche chi ascolta metal ma non abbastanza, chi non ascolta il metal giusto, chi ascolta metal ma non sa il colore delle mutande preferite del tale artista del tale gruppo sconosciuto...

Naturalmente questo modo di vedere le cose non esiste solo nel metal, ma anche nel lolita, nel roncioso/alternativo, nel goth...eccetera eccetera eccetera. In pratica in qualunque subcultura, in particolare giovanile.
La base dello stile di vita connesso ad un certo modo di vestirsi spesso è la musica, ma non sempre. Per esempio, nel caso del classic lolita (volendo essere mooolto semplicistici) è l'amore per il roccoccò, il periodo vittoriano, il the e i dolci.

Comunque spesso e volentieri un modo di vestirsi ha come riferimento uno stile di vita ideale e/o personaggi esemplari a cui fare riferimento.
L'aderenza ad un certo stile di vita, che comprende anche il vestirsi, però, diventa per i fanatici una questione di ortodossia, in senso puramente religioso.
Chi non aderisce al canone stilistico è un eretico e come tale viene bollato d'infamia.
Poi cosa rientri nel canone e cosa no è elemento di discussione (e qui i vari sottogruppi iniziano a scannarsi).

Per quanto riguarda l'aderenza ad un certo stile di vita "ortodosso" ci sono persone con l'idea "se non sei esattamente così non sei uno di noi". La sola idea che tutte le persone che vestono uguali debbano anche comportarsi uguali e pensare uguali mi mette un orrore indicibile, mi sa tanto di cloni fatti in serie e di annullamento della soggettività individuale. Questa mentalità, quando è assunta dai membri di uno stile "alternativo" che si oppone al pensiero dominante della società di massa che riduce le persone a numeri, fa anche un po'ridere e sa di contraddizione interna.
Inoltre l'esclusione o l'omologazione forzata dei diversi per difendere una qualche forma di "purezza" richiama sgradevolmente il razzismo.

Poi c'è anche gente di idee talmente liberali che non si sa dove cominci uno stile e finisca un altro. In questa linea di pensiero non vedo grandi controindicazioni se non una certa confusione (ma con l'applicazione della teoria delle somiglianze di famiglia di Wittgenstein si risolve tutto).
Certo, bisogna tenere anche conto del fatto che un gruppo si costituisce in quanto tale solo in quanto diverso dagli altri gruppi. La diversità è alla base dell'individualità. Ma questo non vuol dire che non ci possano essere scambio, dialogo e magari forme ibride in vari gradi.

Al primo tipo di persone preferisco le seconde: anche se una punkabbestia adora bere cioccolata in una raffinato caffè in stile francese non credo faccia del male a nessuno, mentre l'esclusione da un gruppo, la violenza verbale, il mobbing fanno male assai.

In conclusione sono totalmente contraria all'uso di un'idea religiosa di ortodossia nella moda.
Le persone che applicano idee ortodosse alla religione hanno in mente di guadagnare il paradiso o simili, ma applicandola alla moda cosa si guadagna? Al massimo di venire etichettati con il nome dello stile e accettati da parte dell'esercito dei cloni (costruttivo confrontarsi con persone che hanno tutte esattamente le stesse idee!) in cambio della propria individualità e dei propri desideri. Ne vale la pena?


Avendo già idea di scrivere questo post sono stata colpita da questo bellissimo articolo in cui sono incappata oggi cercando tutt'altro. Dice più o meno quello che ho detto io (ma meglio XD) in contesto lolita:

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