lunedì 13 settembre 2010

Un film romantico originale e una mori girl tedesca


Sabato ho visto un film che mi ha sorpreso: "30 giorni per innamorarsi" (titolo originale: Keinohrhasen).
E' una commedia romantica tedesca che parla di (attenzione, parziale spoiler) Ludo, un giornalista di cronaca rosa senza scrupoli, che viene condannato a 30 giorni di servizi sociali in un asilo. Peccato che una delle maestre dell'asilo sia la ragazzina che Ludo bullizzava alle elementari, che approfitta della situazione per cercare di vendicarsi.
I primi 10 minuti del film sono veramente trash e viene la tentazione di cambiare canale (cosa che ho effettivamente fatto quando l'ho visto in tv la prima volta). Ma vale la pena resistere perchè il resto del film è su un livello decisamente più elevato e l'inizio assume un significato totalmente diverso con il proseguire del film.
Inoltre, sebbene la trama sia abbastanza classica, "30 giorni per innamorarsi" non è una di quelle banalissime commedie americane che si possono prevedere dall'inizio alla fine. Ci sono colpi di scena e varie trovate comiche piuttosto riuscite.
Altro motivo per vedere il film è che il protagonista maschile è nientemeno che Til Schweiger, che ha recitato anche in "Bastardi senza gloria" (un film che ho adorato) ed è il coregista del film.


Come amante dei pelouche ho apprezzato che nel film giochi una parte importante un coniglio di pezza senza orecchie realizzato dal protagonista. Infatti il titolo inglese del film è "Bunny whithout ears".


Passiamo al lato fashion. Nel film l'abbigliamento è fondamentale per la definizione del personaggio della maestra d'asilo, che viene considerata una quattrocchi sfigata e bruttina (nonostante, come al solito, l'attrice sia una gnocca paurosa). Per esempio giocano un ruolo comico importantissimo gli occhiali, un'improbabile giacca di maglia con i gattini e un pigiamone con gli orsacchiotti. Ovviamente io ho adorato sia la giacca sia il pigiamone. Se qualcuno vede un pigiamone a pezzo unico con gli orsacchiotti me lo segnali per favore.
Il film ha il grandissimo merito di non essere "ad effetto Cenerentola" come tanti polpettoni moderni e meno moderni: la protagonista non viene trasformata da una fata fashion e omologatrice, ma conserva la sua individualità, vestiti compresi.


Io ho trovato che il modo di vestirsi di Nora Tschirner nel film richiami moltissimo lo stile delle mori girl. Vestiti ampi e sciolti, principalmente sui toni del marrone, tessuti naturali, lana, capelli sciolti o raccolti in una crocchia morbida, una bellezza eterea...tutto riconduce allo stile mori. Potrebbe essere un punto di riferimento più valido per le mori girl europee del sempre citato manga "Honey and clover" e del rispettivo film.

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