venerdì 29 settembre 2017

Tisane Sognidoro

Circa un anno fa la Pelosa Metà è tornata dal supermercato con TUTTE le tisane della Sognidoro (marca della Star) che aveva trovato in sconto. C'erano la digestiva (con liquirizia e anice verde), la drenante (con betulla e tè di Giava), la sonno (con tiglio ed escolzia), la rilassante (con passiflora e melissa), la snellente (con matè e guaranà) e la regolarità (con senna e tarasaco).
Tutte erano piuttosto buone, la mia preferita come al solito è stata quella con anice e liquirizia e quella che mi è piaciuta di meno come al solito la drenante.
A livello di efficacia non ho notato particolari benefici al di là di quelli di una bevanda calda, le uniche che ho trovato davvero funzionanti sono quelle della Pompadour.

Monello/Rascal

Cappello/hat: mercato di Papiniano/Papiniano open air market (2€)
Maglione/Sweater: mercato/open air market
Maglietta/TeeMusShop (10€)
Pantaloni/Trousers: Controcorrente (10€)
Calze/Socks: bho
Stivali/BootsKiabi (10€ on sale)

giovedì 28 settembre 2017

The Magicians - season 2

The Magicians.JPG


Visto che avevo apprezzato la prima serie di "The Magicians" (che ho recensito qui), non mi sono lasciata scappare la seconda, uscita nel 2017 e sempre costituituita da 13 episodi da 45 minuti ciascuno.
La serie è tratta dalla trilogia fantasy "The Magicians" (2009), "The Magician King" (2011) e "The Magician's Land" (2014) dello scrittore statunitense Lev Grossman (ho recensito il primo romanzo qui, il secondo qui e il terzo qui) che ho adorato.
La trama riprende dal colpo di scena del finale della scorsa stagione ed è ambientata a metà fra la Terra e Fillory. Le strade dei nostri "eroi" si dividono: Quentin è ossessionato da Alice e dalla propria depressione, Julia vuole fermare a tutti i costi il dio che ha evocato ed Elias e Margo rimangono da soli a gestire il regno di Fillory. La serie si chiude con un nuovo colpo di scena.
Dei cambiamenti nei personaggi avevo già parlato nella recensione della prima serie. Ovviamente la seconda segue le basi gettate nella prima.
Ancora una volta, rispetto ai libri, la storia si muove molto più velocemente. Quello che mi ha colpito di più è stato come, pur seguendo altre strade, la serie arrivasse comunque ai nodi si trama dei romanzi.
E ancora una volta, anche per chi non avesse letto gli originali, la storia è perfettamente comprensibile e godibile, e anche se è un po' meno tagliente e anticonformista, risulta comunque estremamente originale nell'ambito dei fantasy "scolastici" alla Harry Potter. Rimane un prodotto maturo, con scene di sesso e violenza anche molto forti (ma mai "troppo", la gente fa sesso vestita e non si versa praticamente sangue).
La seconda serie mi è parsa all'altezza della prima, non superiore e non inferiore. Ora aspetto con ansia la terza!


Since I really liked the first series of "The Magicians" (which I reviewed here), I binge watched the second season, released in 2017 and consisting of 13 episodes of 45 minutes each.
The series is an adaptation of the fantasy trilogy "The Magicians" (2009), "The Magician King" (2011) and "The Magician's Land" (2014) by the american writer Lev Grossman (I reviewed the first novel here, the second here and the third here) wich I really loved.

The plot starts from last season's twist at the ending and is set between Earth and Fillory. The streets of our "heroes" get separated: Quentin is obsessed with Alice and his depression, Julia wants to stop at all costs the god she has evoked, and Elias and Margo remain alone to rule of Fillory. The series closes with a new cliffhanger.
Of the changes in the characters I had already talked in the review of the first series. Obviously the second follows the bases built in the first.
Once again, compared to books, the plot moves much faster. What impressed me most was how, while following other ways, the series came anyway to the plot cored of the novels.
And once again, fthe story is perfectly understandable and enjoyable by the people who haven't read the books too, and although it is a bit less sharp and unconventional than the original, it is still extremely original in the panorama of Harry Potter like "school" fantasy stories. It remains a mature product, with very strong sex and violence scenes (but never too "too much", people have sex while dressed and there virtually isn't any blood).
I think this second series was at the level of the first, not higher and not lower. Now I look anxiously forward to the third!

Purple velvet and lace

Collana/Necklacefatta io/selfmade
Giacca/Jacket: regalo/present
Gilet/Vestmercato di via Papiniano, Milano/Papiniano street  open air market, Milan (1€)
Maglia a collo alto/Turtleneck: boh
Shorts: usati, mercato di via Papiniano, Milano/used, Papiniano street  open air market, Milan (3€)
Calzamaglie/Tights: Primark (2€)
Scarpe/ShoesAlcott (8€ on sale)

mercoledì 27 settembre 2017

Brunch da All American Diner (Milano)

Per festeggiare l'inizio di una nuova stagione di gioco di ruolo, io e i miei amici siamo andati a fare un brunch da All American Diner in Via G. B. Cassinis 33, a Milano.
Il ristorante è in stile paninoteca statunitense degli anni '50, con mobilio rosso nero e bianco, foto di Marylin e Audrey, statuette di Betty Boop e camerieri vestiti più o meno in stile.
Il locale è ampio e su due piani, con dei tavoli anche all'esterno. La sala principale è costituita da tavolini affiancati da divanetti, carini, ma assolutamente scomodi per approfittare debitamente del buffet.
La formula brunch è costituita da un piatto principale e dall'accesso illimitato al buffet ed ha un prezzo fisso, stabilito dal piatto. Si può scegliere fra sandwich e insalate a 16€, un piatto a base di uova a 18€, un hamburger con patatine a 20€, carne a 22€. Il menù bambini costa 12€.
Io ho provato il burger alla tartare che come idea era molto affascinante, ma che in realtà non era eccezionale a livello di pane o carne (neanche malvagio eh! Solo mi aspettavo di più). Le patatine erano deliziose, tagliate spesse, croccanti e saporite, ma anche troppo abbondanti.
Nella foto vedete anche la Caesar salad di un mio amico, enorme, servita in una cialda commestibile e ricoperta di bacon.

Il brunch comprendeva moltissimi piatti caldi e freddi: pane, formaggio, tartine, patate, bruschette... c'era anche una sezione dedicata ai dolci con succhi e caffè. In generale i piatti offerti erano piuttosto pesanti. Quelli che mi sono piaciuti di più sono stati il pane con i semi e la torta gastronomica al gorgonzola. I dolci non erano niente male. C'era anche una favolosa postazione per tagliare un prosciutto... ma senza strumenti. Le tartine erano quasi tutte con philadelphia (per cui non vado matta) e dal bacon mi aspettavo qualcosa in più.
E' stata un'esperienza fra l'indigestione e l'insoddisfazione perché l'ho approcciata nella maniera sbagliata. Secondo me avrebbe potuto essere molto migliore a livello sia economico sia mangereccio se:
1- avessi scelto uno dei piatti più economici. Tanto erano enormi e comunque con il buffet mi sarei saziata in abbondanza
2- se non mi fossi abbuffata di pane e tartine. Grave errore, stavo esplodendo.
3- se avessi mangiato il piatto principale prima di servirmi al buffet
4- se avessi bevuto al buffet (succhi e caffè) invece di prendere costosa acqua extra
Ci tornerei? Non vado matta per la cucina statunitense (in effetti non ero stata io a scegliere il locale), ma era tutto piuttosto buono, con qualcosa di interessante. Potrei tornarci a patto di seguire i miei stessi consigli.

martedì 26 settembre 2017

Balena, sardine, inchiostro e pennino/Whale, sardines, ink and nib

Come avrete già notato nei miei precedenti outfit o seguendomi su Instagram (mi trovate come @mentaconiglio), sto impazzendo con la shrink plastic come avevo già fatto al tempo con i timbri. Quello che mi attrae è che anche questa è un'attività che mi permette di coniugare il disegno alla creazione di vestiti e accessori. Durerà? Cosa ne tirerò fuori? Vedremo!
Nel frattempo pubblicherò a poco a poco i miei lavori sul blog.
Quelli di cui per ora sono più fiera sono le collane con doppio ciondolo. La prima che ho fatto è stata una balena trasparente di shrink plastic che insegue un ciondolo metallico a forma di nave.
Ho abbinato degli orecchini a sardina che ho dipinto sul retro con smalto a brillantini per simulare il riflesso delle squame.

As you may have already noticed in my previous outfits or following me on Instagram (you find me as @mentaconiglio), I went crazy with shrink plastic as happened some time ago with stamps. What attracts me is that this is another activity that allows me to combine drawing with the creation of clothes and accessories. Will it last? What will I get out of it? We'll see!
In the meantime, I will publish my work on the blog.
The one I am more proud of at the moment are the double pendant necklaces. The first I made was a transparent shrink plastic whale following a metal ship pendant.
I also made sardine earrings to coordinate with it. I painted them on the back with glitter nail polish to simulate the reflection on light on scales.

La seconda collana a doppio ciondolo che ho fatto è stata una formata da una piuma con pennino e da una bottiglietta di inchiostro (strizzando l'occhio al mio lavoro come illustratrice/fumettista: adesso so che gioielli portare alle fiere!). In abbinamento (o anche no) ho fatto degli orecchini a forma di lampadina per dimostrare quanto io sia brillante (ha ha).

The second double pendant necklace I made had a feather with a nib and a bottle of ink (winking at my work as an illustrator/cartoonist: now I know which piece of jewelry I should bring to fairs!). To go with it (or not) I made bulb-shaped earrings to show how bright I am (ha ha).

Velvet, tapestry and dead bunnies

Orecchini/Earrings: fatti io/selfmade
Collana/Necklacefatta io/selfmade
Spilla/Brooch: comprata in Cina/bought in China (35 CNY)
Giacca/Jacket: regalo/present
Gilet/Vest: usato, Mode Off/Used, Mode Off (500¥)
Shorts: usati, mercato di via Papiniano, Milano/used, Papiniano street  open air market, Milan (3€)
Calzamaglie/Tights: mercato di via Papiniano, Milano/Papiniano street  open air market, Milan (2€)
Stivali/BootsKiabi (10€ on sale)

Momento bonus: quando ti accorgi di essere intonata ai cuscini delle sedie a casa dei tuoi amici, capisci che potresti avere esagerato.

Bonus pic: when you happen to twin with the chair cushions at your friend's home, you understand you may have gone too far.

lunedì 25 settembre 2017

Un bacio, una collana e una matita/A kiss, a necklace and a pencil

I miei genitori hanno fatto un viaggio a Vienna e mi hanno portato questo bellissimo astuccio preso in uno dei tanti musei con opere di Klimt (che invidia!).

My parents made a trip to Vienna and they brought me this beautiful pencil case bought in one of the many museums with Klimt's works they visited (envy!).

A inizio autunno, prima di uscire completamente di testa con la shrink plastic, avevo già ricominciato a creare qualcosina trasformando un vecchio orecchino spaiato di mia madre con dentro dei fiori pressati in una collana, togliendo il gancio e appendendolo ad una catenina. Ho anche fatto una spilletta con una matita consumata attaccandoci un gancetto con il vinavil (sto lavorando sul mio look da fumettista pazza).
Mi piacerebbe tantissimo anche riprendere a cucire, ma non sto proprio trovando il tempo.

At the beginning of the autumn, before going completely nuts with shrink plastic, I had already started to create something by transforming one of my mother's odd earrings with pressed flowers in a necklace, removing the hook and hanging it to a chain. I also made a pin with a consumed pencil by sticking a hook to it with polyvinyl acetate (I'm working on my crazy cartoonist look).
I'd love to go back to sewing too, but don't have enough time.

In compenso ho fatto un ricamino per coprire una macchia di candeggina su di una gonna di mia madre.

But I embroidered a little flower to cover a bleach stain on one of my mother's skirts.

Ghost in the Shell (film)


"Ghost in the Shell" è l'adattamento statunitense del 2017, diretto da Rupert Sanders, dell'omonimo manga del 1989 di Masamune Shirow, già adattato in precedenza come serie anime e film animato.
Il manga ha un seguito inossidabile di fedelissimi ed era ovvio che il film avrebbe sollevato critiche, a partire dal tanto contestato whitewashing per cui la protagonista, che nell'originale era giapponese, è stata interpretata dalla caucasica Scarlett Johansson (secondo me ottima nella parte).
La storia a grandi linee sembra essere fedele all'originale: Motoko è il primo esperimento riuscito di trasferimento di una coscienza umana in un corpo robotico. In quanto tale è stata assegnata alla Sezione 9 di pubblica sicurezza, gestita da una grande compagnia di robotica, che si occupa di antiterrorismo cibernetico. Uno dei dirigenti della compagnia subisce un grave attacco e Motoko e la sua squadra si trovano ad indagare.
Bisogna dire subito che a livello visivo questo film è stupendo. Perfino i fan più oltranzisti del manga hanno detto che senza audio sarebbe stato perfetto. Al di là della cura nelle ambientazioni e dei bellissimi effetti speciali, vengono riprese pari pari inquadrature del fumetto di Shirow.
La trama è un altro paio di maniche. I miei amici patiti dell'opera originale hanno detto che il messaggio nel film è capovolto. Io conoscevo già "Ghost in the Shell" solo grazie al film e a qualche puntata dell'anime e non mi sento di addentrarmi in complesse teorizzazioni, ma sicuramente la trama nel reboot americano è molto semplificata. Funziona? Secondo me sì. Ai fan del manga verrà un infarto, ma coloro che non lo hanno mai letto possono guardare il film con piacere: la storia è comprensibile, avvincente, ritmo e recitazione sono buoni. Magari rimarranno in mente più le bellissime ambientazioni che la trama, ma, nonostante qualche piccola incongruenza (perché a Batou vengono messi occhi cibernetici grossi ed evidenti quando altri personaggi li hanno che sembrano veri?), il "Ghost in the Shell" del 2017 è senz'altro un buon film, tutt'altra cosa rispetto ad altri adattamenti di manga a stelle e strisce.

"Ghost in the Shell" is the 2017 U.S.A. adaptation, directed by Rupert Sanders, of Masamune Shirow's 1989 manga of the same name, previously adapted as anime series and animated film.
The manga has hardcore fans and it was obvious that the film would raise criticism, starting with the so-called whitewashing as the protagonist, who in the original was Japanese, was interpreted by the Caucasian Scarlett Johansson (who in my opinion was very good in the role).
The story, generally speaking, seems to be true to the original: Motoko is the first successful experiment to transfer human consciousness into a robotic body. As such, she was assigned to Section 9 of Public Security, run by a large robotics company, that deals with cybernetic counterterrorism. One of the company's executives undergoes a serious attack and Motoko and her team are called to investigate.
It must be said at a visual level this film is amazing. Even the most faithful manga fans said that with no audio would be perfect. Beyond the care to the setting and the awesome special effects, there are scenes that are identical to Shirow's comic.
The plot is a horse of a different colour. Some of my friends that are fanatics of the original work said the message in the movie was upside down. I knew "Ghost in the Shell" only from the movie and some anime episodes, so I don't feel like going into complex theories, but surely the plot in the American reboot is very simplified. Does it work? In my opinion, it does. Manga fans will get a heart attack, but people who have never read it can watch this movie with pleasure: the plot is easy o understand, compelling, it has a good rhythm and the actors are good. Perhaps after some time people will remember only the beautiful settings, but in spite of some small inconsistencies (why does Batou get big flashy cybernetic eyes when other characters have real like ones?), the 2017 "Ghost in the Shell" is a good movie, nothing like other Hollywood manga adaptations.

Brown witch

Orecchini/Earrings: Tally Weijl (4x4€ on sale)
Collana/NecklaceTally Weijl (3x4€ on sale)
Maglione a collo alto/Turtleneck: Zara, swappato/Zara, swapped
Gonna/Skirtusata/used
Calzamaglie/Tights:  usate (mamma)/used (mum)
Stivali/BootsKiabi (10€ on sale)

venerdì 22 settembre 2017

Treviso Comic Book Festival

No automatic alt text available.

Domani e dopodomani sarò a Treviso con Cargo, il mio collettivo di autoproduzioni a fumetti, con tutte le nostre ultime pubblicazioni!
Ci trovate nella Self Area all’ex ISRAA in Borgo Mazzini, 27 e alla Tensostruttura in Piazza Matteotti (Piazza del Grano). L'ingresso è gratuito.

Non vedo l'ora perché l'anno scorso sia la città sia il festival mi erano piaciuti tantissimo (qui trovate i post relativi al TCBF dell'anno scorso: primo giorno, secondo giorno, i miei acquisti).
Anche quest'anno il festival si preannuncia interessantissimo a livello di mostre e di case editrici e autori presenti (ci sarà anche Sarah Andersen, gasp!). Trovate il programma completo sul sito ufficiale: http://www.trevisocomicbookfestival.it/2017/.
Se siete in zona passate a salutarmi!

Shrink plastic: recensione... volante/Shrink plastic: a review with (almost) flying colors

Da qualche tempo volevo provare la shrink plastic, la plastica termosensibile che si restringe e inspessisce con il calore, ma per paura che non fosse granché e di danneggiare il forno avevo sempre lasciato perdere.
Approfittando di un ordine Amazon però, ho fatto un colpo di testa. Ho preso la A4 CRYSTAL CLEAR Shrink Plastic Sheets - Shrink Art Craft Pack, una confezione da 6 fogli trasparenti che ho pagato 12,21€.
Il primo passo è stato stampare un disegno da ricalcare sulla plastica, ritagliare e infornare e io ho scelto delle ali da libellula. I fogli assomigliano molto alla carta da lucido come trasparenza e flessibilità.
Stampando il disegno mi sono resa conto che erano più piccoli di un vero A4. Prima delusione. Ho dovuto ristampare l'immagine. L'ho ricalcata con i pennarelli Staedtler da architetto che si sono rivelati non adattissimi, perché lasciano un pochino giù anche dopo la cottura.

I wanted to try shrink plastic, thermosensitive plastic that shrink and thicken when heat up, from some time, but for fear that it was a fluke and of damaging the oven I always gave up.
Taking advantage of an Amazon order, though, I eneded up buying my first set. I took the A4 CRYSTAL CLEAR Shrink Plastic Sheets - Shrink Art Craft Pack, a 6 transparent sheets package that I paid 12,21€.
The first step was to print something to draw on the plastic, cut and cook it, and I chose dragonfly wings. I realized the sheets were smaller than a real A4. First disappointment. I had to reprint the image. I tracked it with Staedtler pigment liners, which turned out to be unfit, because they bleed a little even after the baking.

A questo punto ho infornato. Le istruzioni sulla confezione dicevano che la plastica si sarebbe ristretta di sette volte e di metterla in forno su di un foglio di alluminio.
Il risultato è stato pessimo: la plastica si è ristretta di poco più della metà, così mi sono trovata delle ali di libellula gigantesche che non so bene come usare. In più, cuocendo, si è in parte attaccata all'alluminio, per cui le ali non sono venute lisce, ma un po' ondulate.

At this point I put the wings in the oven. The instructions on the packaging said that the plastic would shrink seven times and to put it in the oven on an aluminum foil.
The result was bad: the plastic shrank just a bit more than half, so I got gigantic dragonfly wings that I don't know how to use. In addition, while they cooked, they partially stuck to the aluminum, so the wings did not come out smooth, but slightly wavy.

Ho riprovato una seconda volta disegnandole di poco più del doppio della dimensione di cui le volevo e infornandole su carta da forno e il risultato è stato molto, molto migliore!
Ho spennellato leggermente il lato con il disegno con dell'ombretto perlato per ottenere un effetto un po' cangiante, più simile a vere ali di libellula.
Ho montato le ali con una perla sfaccettata rosso scuro e un pezzo di catena a delle monachelle, ottenendo gli orecchini che volevo.
Nei miei lavori successivi ci sono ancora piccole imperfezioni perché a volte la plastica risulta opaca a chiazze e non sempre viene perfettamente dritta, ma ci sto prendendo la mano e in complesso, una volta capito come usarla, sono soddisfatta della shrink che ho comprato. Viste però le istruzioni sbagliate che mi hanno fatto sprecare un foglio su sei, per un acquisto successivo non so se la ricomprerei (comunque a questo punto mi piacerebbe provare la versione bianca).

I tried a second time by drawing them a little more than twice the size I wanted and cooking them on baking paper and the result was much, much better!
I slightly brushed the side with pearly eyeshadow to get a slightly shimmering effect, like true dragonfly wings.
I mounted my wings with a dark red faceted pearl and a chain to hooks, getting the earrings I wanted.
In my following works there are still small blemishes because sometimes the plastic is dull in patches and is not always perfectly straight, but I'm getting better and, once I understood how to use it, I'm satisfied with the shrink plastic I bought. However, seen the wrong instructions that made me waste a sheet out of six, I do not know if I would buy it again (anyway at this point I would like to try the white version).

Welcome autumn!!!

Sciarpa/ScarfH&M (5€ on sale)
Giacca/Jacket usata, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi Street open air market, Milan (3)
Maglietta/Teeswappata/swapped
Gilet/Vest: usato, Mode Off/Used, Mode Off (500¥)
Gonna/Skirtusata, mercato di via Valvassori Peroni, Milano/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan (3€)
Calzamaglie/Tights: Pimkie (2,35€ on sale)
Stivali/BootsKiabi (10€ on sale)

Spilla/Brooch: comprata in Cina/bought in China (35 CNY)

giovedì 21 settembre 2017

Tokyo ESP


"Tokyo ESP" (東京ESP) è uno shōnen manga scritto e disegnato da Hajime Segawa, serializzato dalla Kadokawa Shoten  sulla rivista "Shōnen Ace" dal 2010 al 2016. La serie si è conclusa con il sedicesimo volume. Nel 2014 dal fumetto è stato tratto un anime, prodotto dalla Xebec.
 In Italia l'opera è stata pubblicata dalla dalla Panini Comics.
La protagonista è Rinka Urushiba, una liceale di famiglia poverissima che vive a Tokyo. Un giorno vede dei pesci luminosi nuotare nel cielo e, dopo averne toccato uno, sviene. Crede si tratti di un'allucinazione, ma in seguito a questo episodio scopre di aver acquisito delle capacità extrasensoriali: è diventata in grado di attraversare la materia.
Rinka non è un caso isolato: a Tokyo varie persone hanno acquisito capacità speciali. Si moltiplicano i crimini causati da ESP  e Rinka, trascinata dal suo compagno di scuola Azuma, decide di aiutare a combatterli grazie all'addestramento ricevuto da suo padre, ex poliziotto.
Ma è solo l'inizio, lentamente si rivela uno spaventoso complotto...
Tokyo ESP, al contrario di molti shōnen, è un manga completo. C'è sì un protagonista che deve diventare sempre più forte e scontrarsi con nemici sempre più potenti, ma con il supporto di una trama complessa (non il solito torneo) ed emozionante che rimane abbastanza coerente lungo tutto il fumetto (è la prima volta che i riferimenti biblici in un manga non mi fanno rizzare i capelli) e che non disdegna di parlare anche di amicizia e amore.
Verso metà del manga, Rinka lascia in modo un po' incongruo il ruolo della protagonista a Ren Jomaku, un'altra liceale, sicuramente perché i poteri della nuova arrivata sono la chiave della seconda parte del manga, ma forse perché intanto Rinka era diventata un personaggio troppo forte e maturo e il mangaka voleva mostrare una nuova storia di crescita (e abbassare l'età del personaggio principale).
Il tono è avventuroso e a tratti tragico, ma non mancano tocchi di comicità.
I personaggi tendono a riflettere lo stile esagerato degli shōnen, con cattivi malvagissimi, persone che diventano amiche dopo essersi picchiate all'ultimo sangue... ma c'è comunque un superamento di questa bidimensionalità nella maggior parte dei personaggi, a partire da Rinka che inizialmente non è affatto convinta di voler fare l'eroina. Segawa riesce a creare psicologie e relazioni complesse nonostante numero molto alto di personaggi.
Il disegno è uno dei punti forti di "Tokyo ESP", gradevole, dinamico, con anatomie credibili, curatissimo nei particolari, con divertenti riferimenti pop (il padre di Rinka sembra Wolverine, il maestro sembra Yoda e così via).
In sostanza direi che è uno dei manga migliori che ho letto negli ultimi anni. Lo consiglio assolutamente. A questo punto sono curiosa di vedere l'anime.

"Tokyo ESP" (東京 ESP) is a shōnen manga written and drawn by Hajime Segawa, serialized by Kadokawa Shoten in the magazine "Shōnen Ace" from 2010 to 2016. The series ended with the 16th volume. In 2014, it got an anime version produced by Xebec.
The protagonist is Rinka Urushiba, a very poor high school student living in Tokyo. One day she sees bright fishes swimming in the sky and after touching one of them she faints. She thinks it was an hallucination, but after this episode she discovers she has acquired extrasensory abilities: she can pass trough matter.
Rinka is not an isolated case: in Tokyo, several people have acquired special powers. In the aftermath the crimes caused by ESP multiply and Rinka, dragged by her schoolmate Azuma, decides to help fight them through the training she received by his father, a former policeman.
But it's just the beginning, slowly a scary plot gets disclosed...
Tokyo ESP, unlike many shōnen, is a complete manga. There is a protagonist who must grow stronger and fight with increasingly powerful enemies, but with the support of a complex plot (not the usual tournament) that remains coherent throughout the comic (this is the first time biblical references in a manga don't make me shiver) and that talks about friendship and love as well.
Toward the half of the manga, Rinka, a bit incongruouly, leaves the role of the protagonist to Ren Jomaku, another high school student, surely because the powers of the newcomer are the key to the second part of the manga, but perhaps also because Rinka had become too strong and mature and the mangaka wanted to show a new coming of age story (and lower the age of the main character).
The tone is adventurous and at times tragic, but there are comic touches.
The characters tend to reflect the exaggerated style of shōnen, with really really evil bad guys, people who become friends after trying to kill each other... but this two-dimensionality is overcome in most characters, starting with Rinka who at first is not so convinced about becoming an hero. Segawa creates complex psyche and relationships despite a very high number of characters.
The drawings are ione of the strong points of "Tokyo ESP", pleasing to the eye, dynamic, with credible anatomies, a lot of details, and funny pop references (Rinka's father looks like Wolverine, the teacher looks like Yoda, and so on).
To cut it short, this is one of the best manga I have read in recent years. I absolutely recommend it. At this point I'm curious to watch the anime.

Squirrel and foxs

Sciarpa/Scarfmercato di Old Spitafields, Londra/Old Spitafields market, London (3£)
Cardigan: usato, mercato di via Valvassori Peroni, Milano/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan (2€)
Maglietta/Tee: Pimkie, regalo (mamma)/Pimkie, present (mum)
Pantaloni/Trousersusati, mercato di via Valvassori Peroni, Milano/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan (1€)
Stivali/BootsKiabi (10€ on sale)

mercoledì 20 settembre 2017

Pasta con pesto di rucola, stracciatella e pomodori secchi/Rocket pesto, stracciatella and dried tomatoes pasta

A fine estate ho provato una variante del mio pesto di rucola e noci: ho frullato insieme solo rucola, noci e olio (più un pizzico di sale), ottenendo una salsa dal sapore molto forte.
Ho bollito la pasta, ho diluito leggermente la salsa con un paio di cucchiai di acqua di cottura e, per smorzare il sapore, ho aggiunto un paio di cucchiaiate di stracciatella in ogni piatto. Ho arricchito il tutto con dei pomodori secchi sott'olio tagliati a listarelle che facevano da contraltare al sapore della rucola.
Il risultato è stato ottimo, ho immediatamente aggiunto questo piatto alle "opzioni cena con ospiti", visto che è buono, originale e che la stracciatella aggiunge un tocco lussuoso.

At the end of the summer I tried a variation of my rocket and walnut pesto: I blended only rucola, nuts and oil (plus a pinch of salt), obtaining a sauce with a strong taste.
I boiled the pasta, slightly diluted the sauce with a couple of spoons of cooking water and, to dampen the flavor, I added a couple of spoonfuls of stracciatella in each dish. I enriched it with dried tomatoes in oil cut into strips that complemented the taste of the rocket.
The result was great, I immediately added this dish to the "options for dinners with guests", as it is yummy, original and as the stracciatella adds a luxurious touch.

Rock dinosaurs

Collana/Necklace: regalo/present
Giacca/Jacket: boh
Felpa/Sweater: H&M Young (10€)
Pantaloni/Trousersusati, mercato di via Valvassori Peroni, Milano, tinti da me/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan, dyed by me (3€)
Stivali/Boots: Piazza Italia (10€ on sale)

martedì 19 settembre 2017

YUM - Taste of the Philippines (Milano)

La mia amica Bi, che ne era rimasta entusiasta, ha trascinato me e la nostra amica Jules da YUM - Taste of the Philippines, un ristorante filippino di recente apertura in Viale Coni Zugna 44 (zona Sant'Agostino) a Milano.
Il locale è proprio piccolino, ma molto bello, con panche imbottite sui due lati, tavolini quadrati componibili e lampadari cilindrici che proiettano una luce calda e creano una sorta di composizione astratta con i quadri disposti regolarmente sulle pareti ricoperte per metà da pannelli di legno. I tavoli sono apparecchiati senza tovaglia, ma tutti i piatti vengono serviti su sottopiatti in legno molto belli e come sottobottiglia c'è una foglia di palma in bronzo. L'effetto finale è moderno, ma accogliente, con un tocco etnico quasi impercettibile.
L'acustica non è delle migliori, la musica di sottofondo è un po' alta e i tavoli sono molto vicini fra loro.
Il bagno è grande, pulito e accessibile ai diversamente abili.
Il locale è molto frequentato da hipster.
Il servizio non è solo cortese, è veramente cordiale. Si percepisce il calore umano senza che sconfini nell'invadenza.
Il menù è ricco, ma non esagerato e i piatti sono spiegati in maniera dettagliata. La cucina proposta è quella tipicamente filippina, ma in versione contemporanea e internazionale. Oltre ai pansit (pasta), alle ciotole di riso, ai piatti di carne e verdure, che sono tutti tradizionali, infatti, il ristorante propone gli yum, ciotole di riso con ingredienti tipici, ma proposti in accostamenti innovativi.
Le porzioni non sono abbondantissime, per uscire soddisfatti conviene prendere un antipasto e un piatto. La presentazione è molto bella e curata.
Noi abbiamo diviso due antipasti in tre, le patate dolci fritte con salsa cheddar al latte di cocco e i gamberi in pasta fillo con salsa di verdure e latte di cocco, tutto favoloso. Abbiamo poi preso i tre yum non vegetariani, il Pork Jumbled Luzon, con spezzatino di maiale, mango, ananas e anacardi, guarnito con salsa di adobo, il Shrimp SunKissed Visayas, con gamberi scottati, mango, scaglie di cocco e sesamo, guarnito con salsa al latte di cocco, e il Salmon Tropical Mindanao con salmone crudo in pezzi, mango, avocado, rapanelli e zucchine, guarnito con salsa barbeque. Ho preferito quello ai gamberi ma erano tutti buonissimi. Per concludere ci siamo divise una cheesecake con patate viola in glassa di mango. Io non amo i dolci e non vado matta per le cheesecake, ma questa era deliziosa, non troppo dolce e con un sapore molto particolare che si poteva variare tramite la quantità di glassa al mango (che era più una salsina).
In tutto abbiamo speso 17€ a testa bevendo acqua (2€ per una bottiglia da un litro, non poco, ma c'è di peggio). I piatti vanno dai 6 ai 10€ degli yum, escludendo le ciotole di riso che sono ancora più economiche. Secondo me per un pasto medio bisogna calcolare circa 18-22€ se si pensa di prendere antipasto e piatto unico o piatto unico e dolce e di bere acqua. Si può spendere molto di più (anche perché ci sono in menù bevande molto interessanti), ma anche meno.
Il menù con prezzi (nota di merito!) è consultabile online, ma, per qualche motivo, senza gli antipasti.
Ho visto dei ragazzi fare l'aperitivo in piedi fuori dal locale, quindi sicuramente c'è anche quella possibilità.
Per ulteriori informazioni vi rimando al sito ufficiale: www.yummilan.com e alla pagina facebook: https://www.facebook.com/ristoranteyum/.

The Outcasts/Le reiette

"Le reiette" (in originale "The Outcasts") è un film statunitense del 2017 diretto da  Peter Hutchings.
E' la classica commedia scolastica che vede protagoniste le emarginate sociali di un liceo americano, in questo caso Jodi, appassionata di musica, che, insieme all'amica Mindi, appassionata di scienze, viene bullizzata dalla cricca dei più popolari della scuola, capitanata dalla bellissima e biondissima Whitney.
Quando la tregua proposta da Mindi fallisce, le due decidono di ribaltare le gerarchie scolastiche.
La trama è vista e rivista, l'originalità e la simpatia del film stanno nel fatto che la rivolta degli emarginati effettivamente riesca e nelle continue strizzate d'occhio alla cultura nerd (anche solo sulle magliette indossate dal cast).
Naturalmente c'è il classico momento moralista prima dell'ovvia conclusione, ma riesce a non risultare troppo irritante.
La narrazione ha un buon ritmo.
Se vi piace il genere, è una visione simpatica e leggera.
Fra l'altro io ho adorato i vari outfit pseudo-hipster della protagonista.

"The Outcasts" is a 2017 U.S.A. movie directed by Peter Hutchings.
It is the classical school comedy that sees the social outcasts of an American high school, in this case Jodi, who is a music nerd, who, along with her friend Mindi, a science nerd, is bullied by the most popular guys of the school, led by beautiful blond Whitney.
When Mindi's proposal of a truce fails, the two decide to overturn the school hierarchies.
The plot is really banal, the originality and likeableness of the film lays in the fact that the revolt actually succeeds and in the constant quotes of the nerd culture (even on the t-shirts worn by the cast).
Of course there is the classic moralist moment before the obvious conclusion, but it isn't too too annoying.
The narration has a good rhythm.
If you like the genre, it's a nice light film.
Among other things I loved the various pseudo-hipster outfits of the protagonist.

Fox in the forest

Collana/Necklacefatti io/selfmade
Vestito/Dress: usato, mercato in Liguria/used, open air market in Liguria (5€)
Scarpe/ShoesAlcott (8€ on sale)
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