lunedì 31 ottobre 2016

Cimitero monumentale di Milano/Monumental Cemetery of Milan

Ad Halloween cosa c'è di meglio che parlare di cimiteri?
Per Natale (sì, un po' in anticipo), un mio amico mi ha regalato un tour guidato fra le tombe liberty del cimitero di Waamtours, un'agenzia specializzata in visite guidate di Milano un po' particolari.
Il tour è costato 10€ a testa e, anche se doveva durare un'ora ne è durate 2:30, quindi un ottimo rapporto tempistiche-prezzo a cui aggiungere un'alta qualità della visita. Insomma, molto consigliato.
Il cimitero Monumentale di Milano è stato costruito fra il 1864 e il 1866 (con una serie di aggiunte successive), su progetto dell'architetto Carlo Maciachini, con uno stile eclettico che mischia elementi bizantini, gotici e romanici.
L'edificio principale, appena di fronte all'ingresso è il Famedio, di marmo e mattoni, in cui sono sepolte le persone che hanno maggiormente contribuito alla fama e al benessere della città, come per esempio Alessandro Manzoni e Carlo Cattaneo. Oltre alle persone effettivamente sepolte al suo interno ne sono rappresentate altre, o con busti o solo con il nome (vari nomi femminili sono stati aggiunti solo molto tardivamente).
Nella cripta interrata abbiamo visto anche la recentissima tomba di Dario Fo.
Il Famedio svolge questa funzione solo dal 1870, prima invece era una chiesa.

What could be better on Halloween than to talk about cemeteries?
For Christmas (yes, that's some time in advance), a friend of mine bought me a guided tour among the liberty graves of the Monumental Cemetery of Milan by  Waamtours, an agency specializing in guided tours of Milan with a quirk.
The tours costed 10€ for each person and, although it was supposed to last an hour it lasted 2:30 hours, so a very good time for money, with a high quality of the visit. In short, highly recommended.
The Monumental Cemetery in Milan was built between 1864 and 1866 (with a number of later additions), by the architect Carlo Maciachini, with an eclectic style that mixes Byzantine, Gothic and Romanesque.
The main building, just opposite the entrance, is the memorial chapel, made of marble and brick, in which are buried the people who contributed most to the fame and prosperity of the city, such as Alessandro Manzoni and Carlo Cattaneo. In addition to the people actually buried within it, other are represented there, with busts or just the engraved name (many female names were only added very late).
In the underground crypt we saw Dario Fo's recent grave.
The memorial chapel performs this function only from 1870, as it was built to be a church.

Il cimitero per l'epoca era stato costruito con una mentalità molto aperta perché includeva anche un'ala per i non cristiani e una per gli ebrei. Noi di queste abbiamo visitato solo il cimitero ebraico, aperto nel 1872 in sostituzione dei cimiteri di Porta Tenaglia, Porta Magenta e Porta Vercellina.
Si trova ad est del cimitero cattolico con un ingresso separato.
L'ossario centrale ha delle vetrate di Diego Pennacchio Ardemagni aggiunte nel 2015, che raffigurano le 12 tribù di Israele. Oltre ai corpi traslati allo scadere delle concessioni, ospita quelli provenienti dai cimiteri della Mojazza e di San Gregorio, ormai chiusi.

The cemetery at the time had been built with a very open mind because it also included a part for non-Christians and one for Jews. Of these we only visited the Jewish cemetery, opened in 1872 to replace the cemeteries of Porta Tenaglia, Porta Magenta and Porta Vercellina.
It lies to the East of the Catholic cemetery with a separate entrance.
The central ossuary has stained glass windows by Diego Pennacchio Ardemagni, added in 2015, depicting the 12 tribes of Israel. In addition to the bodies put there after the expiration of concessions, it houses those thaken from the cemeteries of Mojazza and San Gregorio, that are now closed.

Siamo quindi passati alla parte centrale, quella cristiana, soffermandoci sulle tombe liberty e nel primo stile fascista.

We then passed to the central part, the Christian one, focusing on the liberty graves and the first fascist style.

Notevole la tomba della famiglia Campari, famosa per aver inventato gli omonimi aperitivi, che consiste in un'Ultima Cena realizzata dallo scultore  Giannino Castiglioni, le cui caratteristiche principali sono i capelli a ciocche e le mani grandi, con statue a grandezza naturale in gruppi di 3 intorno a Gesù. Vicino ai piedi di Giuda c'è un sacchettino con i famosi 30 denari.

The tomb of the Campari family, famous for inventing homonyms aperitifs, was remarkable. It consists of a Last Supper by the sculptor Giannino Castiglioni, whose main features are hair divided in locks and big hands, with life-size statues in groups of 3 around Jesus. Near the foot of Judas there is a bag with the famous 30 coins.

Altra tomba interessantissima, che si trova subito dietro l'ossario, è quella di Antonio Bernocchi (industriale tessile che fra l'altro finanziò la Triennale di Milano e la ricostruzione della Scala bombardata) realizzata sempre da Castiglioni. È un tronco di cono vuoto all'interno che rappresenta la Via Crucis. Le statue sono scolpite a tutto tondo quindi dall'interno, se ne vede anche la parte posteriore. Il primo riquadro ospita la statua di Giuda, che ha il volto di uno scultore concorrente del Castiglioni. Per le altre statue lo scultore utilizzò come modelli gli operai impegnati ad edificare la tomba.
Ho trovato molto interessanti anche le tombe ispirate all'antico Egitto.

Another interesting tomb, which is situated directly behind the ossuary, is that of Antonio Bernocchi (who worked textile industry and financed, between other things, Milan's Triennale and the reconstruction of the bombed Scala) created by Castiglioni too. It is a truncated hollow cone representing the Via Crucis. The statues are carved all-round so from the inside their back is visible. The first square houses the statue of Judah, who has the face of a sculptor who was a competitor of Castiglioni. For the other statues, the sculptor used as models workers who built the tomb.
I found very interesting also the tombs inspired by ancient Egypt.

La scultura tombale che probabilmente mi è piaciuta di più è stata "Il sogno della morte",
realizzata da Enrico Butti nel 1890 per la famiglia Casati. Raffigura la morte di Isabella Airoldi, morta di parto nel 1889 a soli 24 anni. Isabella è raffigurata nell'atto di spirare, in una versione idealizzata, bella come se dormisse (il seno nudo all'epoca suscitò scalpore). Alle sue spalle vediamo un tondo a bassorilievo che raffigura il suo ingresso nell'aldilà.

The tomb sculpture that I probably liked most was "The dream of death"
made by Enrico Butti in 1890 for the Casati family. It depicts the death of Isabella Airoldi, who died in childbirth in 1889, when she was just 24 years old. Isabella is depicted in the act of dying, in an idealized version, beautiful as if asleep (her bare breasts at the time caused a sensation). Behind her we can see a round bas-relief depicting her entry in the afterlife.

Il Cimitero Monumentale è considerato un museo all'aperto, quindi, anche se non abbiamo visto tutte le tombe (avremmo dovuto passarci almeno una giornata intera), se vi raccontassi anche solo di quelle che abbiamo visto non la finirei più. Concludo con questo bellissimo carro funebre elettrico extralusso antico e con il gatto del cimitero.

The Monumental Cemetery is considered an open air museum, so, even if we did not see all the graves (we would have to spend at least a full day there), if I told you only about all those we saw we  would never end. I conclude this post with this beautiful ancient ultra-luxury electric hearse and the cemetery cat.

Big Bad Wolf


Collana/Necklace fatta io/selfmade
Cappello/Hat: (13€)
Cappotto/Coat: swappato/swapped
Gonna/Skirt fatta io/selfmade
Borsa/Bag: comprata a Trutnov/bought in Trutnov
Anfibi/Combat boots: Invader, regalo (nonna L)/Invader, present (granny L)


Questa è la prova per il mio costume di Halloween. Alla fine credo che finirò per vestirmi completamente di nero anche se la gonna è stampata a lupi. Voi fate qualcosa stasera? In costume? In caso da cosa vi vestirete?

This is trial for my Halloween costume. In the end I think I'll end up wearing a black dress even if the skirt has a wolves print. Will you do something tonight? Will you wear costume? In case, who will you dress up as?

venerdì 28 ottobre 2016

Lavoretti: orsi, balene e pizzo/Small crafts: bear, whales and lace

Anche questo mese la mia vena creativa si è sfogata soprattutto in cucina, però sono riuscita a fare qualcosina. 
Ormai a settembre ho fatto l'ennesimo medaglione, stavolta usando la vignetta di apertura de "Riccioli d'oro e i sette orsi nani", un fumetto di Émile Bravo che mi piace tantissimo (ne ho parlato qui) a cui avevo già dedicato un colletto ricamato.
La base per medaglione era verticale, ma l'ho trasformata in orizzontale semplicemente rimuovendo l'anellino e usando come aggancio un foro della cornice sul lato lungo.

This month my creativity expressed especially into cooking, but I managed to make something else.
Still in September I made yet another medallion, this time by using the opening of "Goldilocks and the Seven Dwarfs bears", a comic by Émile Bravo that I love (I talked about it here) and to which I already dedicated an embroidered collar.
The medallion base was vertical, but I turned it horizontally by simply removing the ring and using a hole in the frame decoration on the long side to hang it.

Ho fatto l'ennesima stampa a balene, stavolta, con pessimo senso dell'umorismo, sulle mie nuove mutande di cotone blu.

I made yet another whale print, this time, with bad sense of humor, on my new blue cotton panties.

Ho anche aggiunto un colletto, usando una striscia di pizzo vintage, al vestito scozzese comprato anni fa nel padiglione indiano della fiera dell'artigianato. Ora mi piace molto di più!

I also added a collar, using vintage lace, to the tartan dress I bought years ago in the Indian pavilion at Milan craft fair. Now I like it a lot more!

In più ho fatto un singolo orecchino a forma di melograno usando una vecchia decorazione.

Plus I made a single pomegranate shaped earring using an old decoration.

What We Do in the Shadows

"What We Do in the Shadows" è un film neozelandese del 2014 che ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura al Torino Film Festival. E' stato scritto e diretto da Jemaine Clement e Taika Waititi che interpretano anche due dei protagonisti.
E' un mockumentary, un finto documentario sui vampiri. I protagonisti sono Viago, Vladislav, Deacon e Petyr, quattro vampiri di età e caratteri molto diversi, ispirati ai vari stereotipi sulle creature della notte. I quattro condividono lo stesso appartamento con i classici problemi da coinquilini, declinati in chiave vampirica. A questi si aggiungono le difficoltà dell'essere nati in un altro tempo, sia pratiche (se già mia nonna non sa usare un computer figuratevi chi è nato nel '700), sia intellettuali.
Il film è un susseguirsi di scene esilaranti, una dopo l'altra. Non si tratta però di un'accozzaglia di situazioni, c'è una trama vera e propria, giocata soprattutto sui personaggi secondari, che contiene perfino qualche momento di profondità.
E' una visione adatta anche per chi come me avesse dei problemi con lo splatter perché ci sono alcune scene decisamente violente, ma talmente assurde da non fare per niente paura. Gli effetti speciali sono un po'rudimentali, ma non tanto da dar fastidio.
Io l'ho trovato divertentissimo, è già diventato uno dei miei classici di halloween. Consigliatissimo.

"What We Do in the Shadows" is a 2014 New Zealand film that won the best screenplay award at the Turin Film Festival. It was written and directed by Jemaine Clement and Taika Waititi who also play two of the protagonists.
It's a mockumentary about vampires. The protagonists are Viago, Vladislav, Deacon and Petyr, four vampires of very different age and personalities, inspired by the various stereotypes about the creatures of the night. The four vampires share the same apartment with the classic roommate problems, in a vampiric version. To these are added the difficulties of being born in another time, both practical (if not my grandmother already doesn't know how to use a computer, imagine someone born in the '700), and intellectual.
The film is a succession of hilarious scenes, one after the other. But it isn't just a bunch of situations, there is a real plot, centered mainly on the secondary characters, which contains even a few deep moments.
It's a vision also suitable for people like me who have problems with splatter scenes as there are some very violent scenes, but so absurd that they don't cause any fear. The special effects are a bit wonky, but not enough to be bothersome.

I found it very funny, it has already become one of my Halloween classics. Highly recommended.

Brown and leaves

Orecchini/Earrings: fatti io/selfmade
Collana/Necklacefatta io/selfmade
Cardigan: usato (nonna)/used (granny)
Vestito/Dress: Pimkie, mercato in Liguria, regalo (mamma)/Pimkie open air market in Liguria, present (mum) (4€)
Calzamaglie/Tights: mercato di via Papiniano, Milano/Papiniano street  open air market, Milan (1€)
Anfibi/Combat boots: mercato di via Papiniano, Milano/Papiniano street  open air market, Milan (30€)

giovedì 27 ottobre 2016

Il mio primo Nabe (o della volta che ho dato fuoco al tavolo)/My first nabe (or of that time I set the table on fire)

Tutto è cominciato al supermercato (Esselunga), dove ho trovato in sconto un set di funghi orientali, gli spaghetti shirataki (ipocalorici e a basso contenuto di carboidrati) e il carpaccio. A quel punto ho capito che era il momento di provare a fare il nabe.
Per chi non lo sapesse, il nabe è un piatto invernale giapponese che si cucina in una pentola (tradizionalmente d'argilla) posta su di un fornello incassato nel tavolo. Intorno alla pentola, che in genere contiene brodo a base di dashi, sono posti piatti con ingredienti crudi che i commensali buttano a cuocere nella pentola e poi mangiano, a volte intingendoli in salse.
Non avendo né il fornello incassato né una pentola d'argilla adatta, ho mischiato lo stile di preparazione con quello della fondue chinoise (che d'altra parte è molto simile), dato che avevo in casa fornelletto, forchettine e una pentola adatta.

It all started at the supermarket, where I found a set of asian mushrooms, shirataki noodles (low-calorie and low-carb) and thin sliced meat on sale. At that point I realized that it was time to try to make a nabe.
For the uninitiated, nabe is a Japanese winter dish that is cooked in a pot (traditionally made of clay) placed on a stove built into the table. Around the pot, which typically contains dashi based broth, are placed dishes with raw ingredients that people cook in the pot and then eat, sometimes dipping them in sauces.
Having neither the built-in stove or a clay pot, I mixed the cooking style with that of Fondue Chinoise (which in any case is very similar), since I had at home the table stove, the forks and a suitable pot.

Sono partita dalla ricetta di Rhiannon, che ho modificato poi a seconda degli ingredienti che avevo.
La parte più importante del nabe è la base per il brodo, che conferisce agli ingredienti il tipico sapore.
Io ho usato:
- 2 cucchiai di dashi in polvere
- 2 cucchiai di soia
- un cucchiaio di mirin
In teoria andrebbe usato anche un cucchiaino di gara, che è una specie di brodo di pollo condensato, che non avevo (magari proverò a cercarlo per la prossima volta).
Ho fatto scaldare questa base nella pentola, posta sul normale fornello da cucina, finché non è diventata uniforme, poi ho aggiunto due litri di acqua.
Una volta che ha cominciato a bollire ho aggiunto anche qualche verdura, aggiungendole a seconda del tempo di cottura:
- 1 cipolla
- un pezzetto di broccolo
- foglie di cavolfiore
- due carote
Come ingredienti si può usare un po' di tutto fra verdure, spaghetti, tuberi, carne, pesce... Nabe di per sé indica solo il tipo di cottura.
In teoria avrei dovuto tenere qualche verdura da aggiungere più tardi, ma ho tenuto da parte solo i funghi, gli spaghetti e la carne perché il resto (a parte le foglie di cavolfiore) aveva una cottura piuttosto lenta.

I started from Rhiannon's recipe, which I modified to adapt it to the ingredients that I had.
The most important part of the nabe is soup base, which gives the typical flavor to the ingredients.
I used:
- 2 tablespoons of dashi powder
- 2 tablespoons of soy
- 1 spoon of mirin
In theory I also should have used a teaspoon of gara, which is a sort of condensed chicken broth, which I didn't have (maybe I'll try to look for it for next time).
I warmed up this base in the pot, placed on ordinary kitchen stove, until it became uniform, then I added two liters of water.
Once it began to boil I also added some vegetables, adding them in an order based on the cooking time:
- 1 onion
- A piece of broccoli
- Cauliflower leaves
- Two carrots
As ingredients you can use a bit of everything: vegetables, noodles, potatoes, meat, fish... Nabe in itself only indicates the type of cooking.
In theory I should have keept some vegetables to add later, but I kept aside just the mushrooms, spaghetti and meat because the rest (apart from cauliflower leaves) was rather slow cooking.

Quando mi è parso che il brodo fosse pronto, ho trasferito la pentola a tavola, sul fornelletto da fonduta. Probabilmente io e la Pelosa Metà avevamo messo male l'alcol nel fornelletto perché avevamo iniziato da poco a cucinare gli altri ingredienti nella pentola, quando il tavolo di legno ha preso fuoco!
Per fortuna siamo riusciti a spegnere tutto abbastanza velocemente, ma sono rimaste delle bruciature sul tavolo. Alla fine abbiamo risolto in problema mettendo il fornelletto su di una base ignifuga e siamo andati avanti a cucinare. La carne non era assolutamente all'altezza di quella di altissima qualità dello shabu shabu  (un piatto con uno stile di cottura simile) che avevamo mangiato in Giappone, in compenso i funghi erano fantastici, soprattutto gli enoki. Spero di ritrovarli al supermercato o in qualche alimentari orientale!
Per condire abbiamo usato la salsa al sesamo comprata in Giappone.

When it seemed that the soup was ready, I moved the pot to the table, on the fondue stove. Probably me and Hairy Half hadn't put the alcohol well in the stove because few minutes after we started to cook the other ingredients into the pot, our wooden table caught fire!
Luckily we were able to turn everything off fairly quickly, but it left burn marks on the table. In the end we solved the problem by placing the stove on a fireproof base and we went on cooking. The meat was not quite up to the super high quality one of the shabu shabu (a plate with a similar cooking style) that we ate in Japan, but on the other hand the mushrooms were fantastic, especially the enoki ones. I hope to find them again at the supermarket or in some oriental food shop!
We also used the sesame sauce we bought in Japan.

Alla fine abbiamo cotto gli spaghetti shirataki (buoni) nel brodo rimasto e li abbiamo mangiati insieme. Ci è piaciuto tutto tantissimo, quindi, nonostante l'incendio, faremo di nuovo il nabe di sicuro! Questo anche perché, pur essendo un po' lungo è un piatto decisamente semplice da preparare. In più è un'ottima idea per un pasto di gruppo (si può anche decidere che ognuno porta un ingrediente).

In the end we cooked the shirataki noodles (that were pretty good) in the remaining broth and we ate them together. We liked everything a lot, so, despite the fire, we will make nabe again for sure! This is also because, despite being a bit long, it is a very simple dish to prepare. Plus it's a great idea for a group meal (you can also decide that everyone has to bring an ingredient).

Turning green

Cardigan: H&M young (5€ on sale)
Camicia/Blouseusata (mamma)/used (mum)
Pantaloni/Trousersusati, mercato di via Valvassori Peroni, Milano/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan (3€)
Scarpe/Shoes: usate (mamma)/used (mum)


Ho tinto di verde i pantaloni che avevo comprato al mercato e sono entusiasta! Non me li voglio togliere più!
Presto pubblicherò la recensione del prodotto che ho usato.

I dyed the pants that I had bought at the market green and I love them! I don't want to take them off anymore!
Soon I will publish the review of the product I used.

mercoledì 26 ottobre 2016

Sentiero naturalistico dello spaccasassi/Spaccasassi trail

Qualche giorno fa sono andata a fare trekking e raccogliere castagne con l'Ade e i rispettivi uomini. In teoria il programma era di seguire il sentiero del Gajum e mangiare polenta al Rifugio Martina, ma, una volta scoperto che al rifugio non c'era più posto, abbiamo cambiato i nostri programmi.
Siamo andati a Canzo (in provincia di Como) in macchina e ci siamo fermati a far colazione alla famosa Pasticceria Ponti, in via Mazzini 39. Si tratta di una pasticceria artigianale molto chic (infatti per risparmiare conviene consumare al bancone o portar via). Per quanto riguarda la colazione, i prodotti più particolari sono le brioche di sfoglia (1€), che, a differenza di quanto si potrebbe pensare dal nome, hanno una pasta uniforme, molto soffice e burrosa. Io ho voluto anche provare i bignè al formaggio (4 per 2,45€), con una crema di formaggio dal sapore molto intenso, che a me è piaciuta molto, mentre alla Pelosa Metà per niente.

A few days ago I went to hike and gather chestnuts with Ade and our men. In theory, the plan was to follow the Gajum trail and eat polenta at Rifugio Martina, but once we discovered that there was no room at the restaurant, we changed our plans.
We went to Canzo (Como province) by car and stopped to have breakfast at the famous Pasticceria Ponti, in via Mazzini 39. It is a very chic patisserie (in fact to save up it's better eat at the counter or take-out). As for the breakfast, the most original products are the "brioche di sfoglia" (1€), which have a uniform texture, very soft and buttery. I also wanted to try the cheese puffs (4 per 2.45€), with a cream cheese with a very intense flavor, which I liked a lot, and the Hairy Half didn't like at all.

Dopo aver girato a vuoto per mezzo paese, abbiamo parcheggiato vicino all'imbocco del Sentiero naturalistico dello Spaccasassi, così abbiamo deciso di provarlo.
Si tratta di un sentiero panoramico ad anello da 5,6 km, con un tempo di percorrenza medio di 3-4,5 ore. La difficoltà è media, anche se c'è qualche tratto esposto e l'inizio tutto in salita è abbastanza faticoso.
E' fattibile tutto l'anno, anche se lo sconsiglierei dopo una forte pioggia, perché i tratti più ripidi potrebbero diventare scivolosi.
Il sentiero è ben indicato con cartelli tranne in un paio di punti che sono comunque segnati. Lungo il cammino si trovano vari cartelli che spiegano flora e fauna locali e le caratteristiche del territorio.
Il nome “Spaccasassi” deriva dalla pianta del bagolaro, le cui radici sono così forti da essere in grado di spaccare anche le rocce più dure. La coltivazione di questo albero è stata introdotta nella zona di Canzo proprio per le sue radici, in modo che contenessero il movimento a valle del terreno.
Come vi dicevo, l'inizio con sentieri stretti e in salita è stato un po' faticoso, specialmente essendo fuori allenamento. In compenso ci siamo fermati dopo nemmeno mezz'ora, non a riposare, ma per raccogliere castagne in un ricchissimo castagneto.

After searching half the town, we parked near the entrance of the Spaccasassi trail, so we decided to try it.
It is a scenic loop trail of 5.6 km, that can be done in an average of 3-4.5 hours. The difficulty is normal, although there is some exposed section and the first part, all uphill, is quite tiring.
It can be done throughout the year, but I think it may be dangerous after a heavy rain, because the steeper sections may become slippery.
The trail has clear signs except for a couple of points that are still marked. Along the way there are several signs explaining the local flora and fauna and the characteristics of the territory.
The name "Spaccasassi" (rockbreaker) derives from the nettle trees, whose roots are so strong as to be able to break even the hardest rocks. The cultivation of this tree was introduced in the Canzo area  precisely because of its roots, so that they contained the downstream movement of the ground.
As I said, the narrow and uphill first part was a bit tiring, especially being out of practice. In return we stopped after less than half an hour, not to rest, but to collect chestnuts.

Abbiamo quindi ripreso il cammino incontrando il  Sass de la Crea, un gigantesco masso erratico abbandonato da un antico ghiacciaio, in un punto da cui si poteva osservare il bellissimo panorama di Canzo e dei monti circostanti.
Ci siamo fermati a mangiare il pranzo al sacco poco più avanti. Dopo aver camminato un altro po' e raccolto tantissime nocciole, abbiamo incontrato una biforcazione che verso destra andava al sentiero della Prima alpe, con una discesa abbastanza dolce verso la Val Ravella, mentre a sinistra continuava la salita verso i Corni di Canzo fino al pianoro del Pianezzo, con un rifugio a quota 1.250 m.

We continued on the trail finding the Sass de la Crea, a giant boulder dropped from an ancient glacier, in a place from which we could observe the beautiful panorama of Canzo and the surrounding mountains.
We stopped to eat lunch a little later. After walking a little more and collected some hazelnuts, we met a fork that to the right went to the First alp trail with a fairly gentle descent to Val Ravella, while on the left continued the upward towards the Horns of Canzo, up to Pianezzo plateau, with an altitude of 1,250 m.

Visto che era già tardi e il sole sarebbe calato a breve, abbiamo deciso di scendere. Abbiamo presto incontrato un'ampia mulattiera e con essa l'Agriturismo in Valentina (Via per le Alpi 4), che ospita un allevamento di circa 30 capre ed è specializzato in prodotti di latte ovino. Ci siamo fermati a fare merenda con un favoloso sorbetto di yogurt di capra e frutti di bosco (1,50€).

As it was already late and the sun would set shortly after, we decided to go down. We soon met a wide trail and on it Agriturismo in Valentina (Via per le Alpi 4), a farm which was home to a herd of about 30 goats and so was specialized in goat milk products. We stopped to eat a fabulous goat yogurt and berries sorbet (1.50 €).

Io e la Pelosa Metà abbiamo anche comprato un salame misto capra (3€), tre caprini con la consistenza del bouche chevre (5€) e un pezzo di formaggella di capra (2€). Era tutto davvero buonissimo!

The Hairy Half and I also bought a mixed goat and pork salami (3€), three goats cheese pieces with the texture of bouche chevre (5 €) and a piece of a harder goat cheese (2€). Everything was really delicious!

Dopo esserci riposati, abbiamo proseguito sulla scivolosa mulattiera fino a incontrare le fonti di Gajum dall'acqua freschissima e poi ritrovarci di nuovo a Canzo.
Una gita bellissima che abbiamo concluso al meglio con una super polenta casalinga accompagnata dai nostri nuovi formaggi e dal salame di capra!

After getting some rest, we continued on the slippery trail until we reached the delicious fresh water of the Gajum springs and then found ourselves back in Canzo.
It was an awesome trip that we finished even better with a super homemade polenta served with the cheeses and goat salami we bought!

Owl and fox

Orecchini/Earrings: parte di un set di Terranova/part of a Terranova set (1€ on sale)
Maglione/Sweater: modificato da me/altered by me
Shorts: Zara (7€ on sale)
Calzamaglie/Tights: mercato di via Papiniano, Milano/Papiniano street  open air market, Milan (1,70€)
Scarpe/Shoes: usate (mamma)/used (mum)

martedì 25 ottobre 2016

Shopping: pantaloni e cibo orientale/Shopping: trousers and asian food

Iniziando a guardarmi in giro per comprare i primi regali di Natale, mi sono imbattuta in un'occasione d'oro: 3 paia di pantaloni a 5€ ad una bancarella dell'usato del mercato di via Valvassori Peroni. Uno è un paio di pantaloni da usare per i colloqui o le occasioni formali. Uno è il paio di pantaloni marroni che stavo cercando, più stretto in vita che sui fianchi. In più è perfetto da risvoltare in caso voglia mostrare le caviglie (o più probabilmente i calzini) al mondo. Il terzo è il paio di pantaloni a vita alta che volevo. In realtà mi fanno sembrare enorme, per cui stavo pensando di tingerli di verde scuro.

Starting to look around to buy the first Christmas presents, I came across a great deal: 3 pairs of trousers for 5€ at a second-hand stall of Valvassori Peroni street market. One is a pair of trousers to use for interviews or formal occasions. One is the pair of brown trousers that I was looking for, tighter at the waist. Plus it's perfect to be turned up if I want to show some ankles (or more likely socks) to the world. The third is the pair of high-waisted trousers that I wanted. Actually they make me look huge, so I was thinking of dyeing them a dark green.

Ho anche fatto la spesa nella nuova sede del Kathay (il supermercato orientale più famoso di Milano) vicino alla Scuola d'Arte del Castello Sforzesco, in via Giusti. Ho preso 6 pacchi dei miei noodles istantanei preferiti (versione anatra e gamberetti piccanti) e un chilo di miso bianco.

I also went shopping in the new branch of Kathay (the most famous Asian supermarket in Milan), near the Castello Sforzesco art school, in Via Giusti. I took 6 packs of my favorite instant noodles (duck and spicy shrimp) and a kilo of white miso.

Ma gli acquisti migliori sono stati gli spaghetti shirataki (ipocalorici e a basso contenuto di carboidrati) della Biyozi in offerta a 2€ per due pacchi e soprattutto le alghe croccanti coreane! Vi ricordate che nel post in cui vi ho insegnato a farle in casa vi raccontavo che riuscivo a trovarle solo a 3€ al pacchetto? Ebbene, da Kathay con 3€ ne ho presi ben 4 pacchetti di cui 3 aromatizzati al wasabi (e le alghe al wasabi sono una cosa sublime)!

But the best purchases were the shirataki noodles (low-calorie and low-carb) by Biyozi on offer for 2€ for two packs and in particular the Korean crispy seaweeds! Do you remember that in the post in which I taught you how to make them I told you I could find them only at 3€ for each package? Well, at Kathay with 3€ I bought a 4 packages including 3 wasabi flavored ones (wasabi plus seaweed is a sublime thing)!
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